Fiori, rocce e torrenti nel cuore del parco Gran Sasso-Laga
La conca di Isola è una palestra naturale per le grandi ascensioni, più unica che rara: in uno spazio di appena 7 chilometri in linea d’aria offre una cerchia di circa 25 chilometri di creste salienti da 2000 a 2914 metri tra Siella e la Forchetta, attraverso il Camicia, il Prena, l’Infornace, il Brancastello, il Corno Grande, il Corno Piccolo. Più in basso si estendono praterie d’alta quota, nevai perenni, ghiacciai, faggete e pinete lussureggianti, torrenti scroscianti tra cascate spettacolari, e tanta, tanta storia, tante memorie e tracce di un lontano passato, da ricercare e gustare attraverso suggestivi ed inimitabili percorsi. Ne citiamo solo alcuni, i più interessanti e conosciuti: “Il Sentiero Geologico”, “Il Sentiero dei Quattro Vadi”, “Il Sentiero del Centenario” e “Il Sentiero Italia”.
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Il Sentiero dei Quattro Vadi
È un percorso naturalistico di circa 30 Km. realizzato lungo le pendici del versante Nord-Est del Gran Sasso dalla Sezione del C.A.I. di Castelli. “Facile per escursioni, accessibile a tutti, se accompagnati da soci C.A.I., si snoda lungo pendii erbosi, zone ricche d’acque, strette valli e boschi verdeggianti”. Ricco di singolarità floristiche, faunistiche e geologiche, consente di avvicinare ambienti tipicamente alpini, quali la “Parete Nord” del Camicia (Castelli) e la “Parete Nord-Est” del Corno Grande (Isola del Gran Sasso), chiamata popolarmente per la sua immensità “Il Paretone”.
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Il Sentiero Italia
È un grande percorso attrezzato di circa 5000 chilometri, articolabili in circa 350 tappe che collega tutta la Penisola, dalle Alpi, alla dorsale appenninica, alla Sicilia, alla Sardegna. “È un lungo viaggio senza fretta, alla scoperta del paesaggio, degli ambienti naturali, dei boschi, dei fiori, dei segni lasciati nel corso dei secoli dal lavoro dell’uomo”. “Un muoversi lungo i percorsi della transumanza, lungo le antiche vie selciate, tra fitti boschi e ampi pascoli, antiche pievi e solitarie abbazie, resti di fortezze e borghi medievali”. Una di queste tappe attraversa la Valle Siciliana: dai Prati di Tivo a S. Pietro, lungo uno straordinario e suggestivo percorso che tocca l’Ara Pietra, la Chiesa di San Nicola di Corno, Casale S. Nicola, il Canale di Gronda, la Piana di S. Pietro; e quindi verso la Piana del Fiume, il Lago di Pagliara e l’omonimo castello, il Comune di Castelli, fino al Vado di Sole e la Piana di Campo Imperatore.
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Il Paretone
1600 metri di precipiti pareti, di terrificanti strapiombi, di voragini senza fine, che da Casale S. Nicola portano alla Vetta Orientale del Corno Grande. È stato asceso per la prima volta nel 1922 dall’alpinista romano Enrico Iannetta, ma le cronache locali raccontano che un valligiano di Casale, inseguendo un giorno la chimera del tesoro nascosto, salisse l’erta parete discenendone per il versante opposto.
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Orazio Delfico e l’ascensione al Corno Grande - Luglio 1794
“Ivi allo spuntar del sole, ammirai per qualche tempo la montagna illuminata, mentre al basso erano ancora poco rischiarate le ombre notturne. Quindi, con quel piacere che solo le grandi impressioni producono, io vedeva la base della montagna in tutto l’apparato della più vigorosa vegetazione verdeggiante variamente ne’ boschi antichi e con le amene praterie, che facevano una vaga alternativa di chiari ed oscuri, ed alzando poi lo sguardo mi si presentava il monte in tutto il resto della sua elevazione, spoglio di ogni vegetabile produzione, lacero, e maltrattato da lunghi secoli, in cui ha dovuto essere bersaglio delle meteore”.
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